SAN GIMIGNANO

Il progetto per la riqualificazione del presidio socio-sanitario di Santa Fina, parte da una interpretazione del sito di San Gimignano. Il profondo rispetto per un contesto di tale importanza, porta ad elaborare soluzioni progettuali che non cadano in facili imitazioni degli edifici circostanti, ma che ne re-interpretino il carattere, le atmosfere sensoriali, le valenze paesaggistiche. In particolare, alcuni elementi del paesaggio emergono diventando fonte di ispirazione: le torri, Landmark ed espressione verticale dell’antica capacità costruttiva; le mura urbane, che avvolgono il centro storico “misurando” le asperità del suolo e assumono il ruolo di elemento di unione orizzontale tra “città e campagna”; i materiali e i toni di colore, “naturali” testimoni “evocativi” di queste terre, che vibrano alla luce del sole nelle tonalità ocra, ambrate e rossicce; i giardini e i campi coltivati, delimitati nella forma e nell’uso da millenni di storia, i volumi massicci dei palazzi antichi, ricchi di cultura e non imitabili. Alla scala urbana, l’isolato ricompreso tra le vie Folgore e Delle Fonti, presenta elementi definiti (la piazzetta del bagolaro, porta San Jacopo, via Folgore) ma anche elementi degradati (il fronte sud del complesso di Santa Fina molto visibile dagli sbocchi laterali delle vie San Matteo e Capassi).

The project of Santa Fina's socio-sanitary centre starts with an interpretation of the site in San Gimignano. The deep respect for such an important context leads to the development of design solutions that do not fall into imitations of surrounding buildings, but which reinterpret the character, sensorial atmospheres, and landscape. In particular, some elements of the landscape emerge as a source of inspiration: towers, landmark and vertical expression of ancient constructive capacity; the urban walls, which surround the historic center "measuring" the soil roughness and assume the role of horizontal union between "city and country"; Materials and tones of color, "natural" evocative witnesses of these lands, vibrating in the sunlight in ocher shades, amber and reddish; Gardens and cultivated fields, delimited in form and use for millennia, massive volumes of ancient palaces, rich in culture and not imitable. On the urban scale, the block between via Folgore and via delle fonti has definite elements (the square of the bagolaro, San Jacopo door, via Folgore) but also degraded elements (the south face of the Santa Fina complex very visible from the lateral outlets of the streets of San Matteo and Capassi)